Caro Babbo Natale,
quest’anno non ti chiederò cose irrealizzabili come la pace nel mondo o l’amore tra gli uomini. Non ti pregherò nemmeno di far in modo che l’aridità che molti si portano dentro, smetta di esistere. Sono cresciuta abbastanza per sapere quanto utopistico sia pensare di cancellare tutto il marciume così ben radicato sulla terra. E allora voglio chiederti qualcosa per me.
Vorrei che tu mi rendessi capace di sorridere.
Ecco, Babbo Natale, lo so che non ti sto facendo una richiesta facile, in una quotidianità dove è diventato così naturale rattristarsi per le cose più futili. Dove la serenità viene fatta dipendere da quello che si possiede e non da quello che ci emoziona. Lo so che ti sto chiedendo un regalo grande, ma vedi, se tu mi donassi la capacità di sorridere sempre e comunque, e di non abbattermi neanche in questo momento dove tutto mi appare difficile, io avrei risolto ogni problema. Non piangerei per questo mondo che va a rotoli. Per la violenza così tanto diffusa, l’amore così poco trasmesso. Per i padri di famiglia che non hanno più un lavoro, le mamme che non sanno ancora cosa metteranno a tavola. Per quei bambini che, invece, i genitori non li hanno mai avuti e per loro il Natale sarà un giorno come un altro, soltanto un po’ più triste.
Dai, Babbo Natale, aiutami a sorridere e già che ci sei, fa’ la stessa con tutte le persone che amo. E dal momento che ormai te l’ho chiesto, dona un sorriso anche a quelli che non amo. E visto che tu puoi tutto, il sorriso regalalo anche a chi non avrebbe nulla per cui sorridere.
Accipicchia, Babbo Natale, ero partita soltanto da me e son finita a chiederti qualcosa per tutti.
Abbi pazienza, è che non conosco gioia che non sia condivisa. E la mia serenità è troppo legata a quella degli altri. Allora, Babbo Natale, fa’ questo sforzo.
Regala sorrisi a tutti.
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